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Ritornerò in ginocchio da te: gli infiniti ritorni del Narcisista

scacchi

“Ritornerò in ginocchio da te,
L’altra non è, non è niente per me
Ora lo so, ho sbagliato con te
Ritornerò in ginocchio da te…”

Così cantava Gianni Morandi alla sua amata dopo un tradimento che lo aveva indotto a comprendere – tardivamente – quanto fosse importante per lui la donna tradita.

Quasi come fosse il ritornello di una canzone un po’ vintage, quante volte vi siete sentite dire più o meno le stesse parole? E con la stessa convinzione nel cuore? Ne sono certa: infinite volte, come infiniti sono i loro ritorni. Perché loro tornano, tornano sempre, ed ogni volta con armi più affilate e strategie sempre più perfezionate. Un po’ come quando nei film polizieschi si dice che l’assassino torna sempre sul luogo del delitto. Solo che voi non siete realmente (e per fortuna) morte, e il narcisista torna spesso per vedere quanto ci mettete a farlo (metaforicamente e psicologicamente parlando). Se torna, spesso, è solo per completare l’opera di distruzione che non è ancora riuscito a portare a termine. Ha solo pulito meglio la lente nel mirino e sta mettendo a fuoco il prossimo punto debole verso il quale sparare.

Badate bene però, perché la frase successiva della canzone di Morandi dice:

“…io voglio per me le tue carezze…” 

IO voglio per me. Non le voglio dare a te, le voglio per me. Nessuna reciprocità. Nessuna relazionalità. Il pentimento, che fa tornare il fedifrago sui suoi passi, c’è ma è apparente, non è reale; è funzionale all’ottenimento di quello che viene definito “nutrimento narcisistico”, ovvero il rinforzo dell’autostima per aver ottenuto ancora una volta un appagamento del proprio bisogno narcisistico di riconoscimento; nel caso specifico, attraverso le tanto agognate carezze dell’amata, le stesse carezze che con ogni probabilità qualche giorno prima erano state ignorate o, peggio ancora, disprezzate.

Perché i narcisisti tornano?

Per comprendere la natura di questi infiniti ritorni, bisogna capire bene il ruolo che si occupa nella vita di queste persone, a quale anello della loro catena di relazioni apparteniamo. La maggior parte di voi avrà pensato sicuramente che i narcisisti tornino perché per loro “siete speciali”: “È tornato perché ha capito di amarmi!”, “Senza di me non riesce a vivere”, “Ha solo paura dell’amore, ma con la pazienza riuscirò a non farlo più andare via”, “Lo so che a volte non è sincero, ma ci amiamo tanto e con la forza del mio amore riuscirò a cambiarlo”. Lo so che pensate che non ha mai parlato con nessun’altra come ha fatto con voi, che non può non avere nostalgia di quelle fantastiche passeggiate romantiche o del modo passionale in cui facevate l’amore. Non può non aver mai pensato a tutte le volte in cui voi lo avete sostenuto nei suoi momenti di difficoltà! Non può non vedere la dedizione con cui vi siete sempre prese cura della sua vita, arrivando a trascurare la vostra!

Niente di più sbagliato!

Voi siete delle persone speciali, con sentimenti puri e nobili, questo è indubbio (altrimenti non vi avrebbe scelte come vittime!), ma non siete speciali per lui! Ciò che vi rende tale sono soltanto le attenzioni e le cure con cui trasformate LUI in un essere speciale, con cui lo fate sentire al centro del vostro universo e del vostro cuore. Ma per i narcisisti è indifferente il soggetto da cui proviene tutto questo: a loro interessa soltanto la vostra linfa vitale, la vostra energia. Quando un narcisista ritorna, infatti, non vuole realmente voi, ma brama quell’energia che siete capaci di sprigionare in funzione del vostro ruolo nella sua vita. È quasi indifferente per loro che voi reagiate con disprezzo o con amore ai loro infiniti ritorni: per loro è comunque energia da poter succhiare, funzionale esclusivamente al nutrimento del loro smisurato ego e non ad un reale impegno in una relazione adulta e matura.

Il circolo perverso che viene messo in atto è sempre lo stesso, ripetitivo e cadenzato, prevedibile quasi come fosse scritto su un copione (e in effetti un po’ lo è): il narcisista sceglie la sua vittima come scegliesse una carta a caso da un mazzo più grande che tiene sempre a sua disposizione. Riserva alla prescelta del momento un corteggiamento intenso e appassionato (love bombing) finalizzato ad avere il completo controllo su di essa e poi sparisce, inspiegabilmente e senza alcun preavviso (ghosting). L’unica cosa che cambia in questo circolo vizioso è il tempo impiegato a ritornare, e questo dipende molto anche dalle azioni messe in atto dalla vittima stessa. È probabile, ad esempio, che la vittima inizi a chiedere dei chiarimenti e metta in atto dei veri e propri inseguimenti con tutti i mezzi a sua disposizione: messaggi, telefonate, post sui social. Purtroppo tutte le sue domande rimarranno irrimediabilmente senza risposta, ma il narcisista avrà ottenuto il suo scopo: rifornirsi di energia vitale attraverso la constatazione del vostro dolore e della vostra sofferenza, nonché del vostro incessante sentimento d’amore e di bisogno d’amore. Queste dinamiche, diverranno di volta in volta sempre più frequenti ma anche più dolorose per la vittima che si ritroverà a dover ripartire ogni volta da un dolore sempre più intenso, da un baratro sempre più profondo.

Quello che emerge, dunque, è che le relazioni tossiche, al pari della altre relazioni, sono caratterizzate da una dinamica relazionale circolare, che vede anche la vittima di abuso narcisistico coinvolta direttamente (anche se in maniera spesso inconsapevole) nel mantenimento delle stesse dinamiche tossiche da cui vorrebbe tirarsi fuori. Si diventa sempre più dipendenti dall’oggetto d’amore. Ad ogni separazione il dolore diventa sempre più lancinante. Ad ogni ritorno, la speranza di cambiamento diventa sempre più illusoria. Ma la cosa più preoccupante di tutte è che le vittime finiscono per diventare dipendenti anche dal dolore: meglio sofferenti e vivi che soli e in preda a insostenibili crisi d’astinenza.

Come interrompere il circolo vizioso?

L’unica strada percorribile per poter interrompere il circolo vizioso con i narcisisti è quella di imparare a conoscere il proprio nemico e, come nell’aikido, sfruttare la sua stessa forza per neutralizzarlo. Sapere che tornerà, fornisce alla vittima il tempo necessario ad interrompere qualsiasi forma di comunicazione e a chiedere l’aiuto specialistico necessario per rendere il no contact qualcosa di elaborato e significativo, non solo qualcosa di agito nella speranza di avere una reazione. Il narcisista non sente mancanze, non prova dolore per la vostra assenza ed il solo percepire che il vostro silenzio è finalizzato ad ottenere un suo ritorno, lo porterà a scartarvi in maniera ancora più dolorosa e sadica la volta successiva. Del no contact e di come attuarlo correttamente parleremo successivamente. Quello che dovete assimilare adesso è che anche con forme comunicative indirette (un’immagine postata su Facebook o sulle stories di Instagram e whatsapp) si diventa complici ignari (ma non per questo passivi) di quelle stesse dinamiche da cui cerchiamo di liberarci. Capire di essere parte attiva di un processo tossico non deve però farvi sentire in colpa… usate questa nuova consapevolezza per assumervi da adesso in poi la responsabilità della vostra guarigione. Iniziate a prendervi cura di voi stesse e della vostra anima ingiustamente stuprata dal sadismo di chi non riesce nemmeno a vedervi per quelle che siete! Amatevi un po’ di più! Nel vostro dolore troverete la strada…

Autore:

Mi chiamo Serena Russo e sono una Psicologa-Psicoterapeuta di formazione sistemico-relazionale. Mi sono laureata presso l'Università degli Studi di Roma "La Sapienza" nel 2004 e sono iscritta alla sezione A dell'Albo degli Psicologi della Regione Lazio con n° 14505 dal 2006. Ho conseguito la Specializzazione in Psicoterapia Sistemico-Relazionale presso l'Accademia di Psicoterapia della Famiglia di Roma. Tra le altre attività di cui mi occupo, svolgo principalmente la libera professione come Psicoterapeuta individuale, di coppia e familiare. Da diverso tempo ormai, mi occupo prevalentemente di terapie con pazienti vittime di rapporti di coppia abusanti, vittime di abuso narcisistico e dipendenze affettive. Conduco gruppi di auto-aiuto sull'elaborazione del lutto, sulla gestione dell'ansia e di sostegno alla genitorialità, anche nei casi di separazione e divorzio. Collaboro con il "Gruppo Ictus Emiplegia Onlus" per il sostegno psicologico a pazienti colpiti da ictus ed anche alle loro famiglie. Realizzo corsi di formazione e di preparazione all'esame di stato per studenti laureandi e neo laureati in Psicologia in collaborazione con strutture ed enti accreditati.

Un pensiero riguardo “Ritornerò in ginocchio da te: gli infiniti ritorni del Narcisista

  1. Ho appena letto il vostro articolo sul narcisismo…, nulla di più vero…,ho avuto un sollevamento anche se di qualche minuto veramente notevole… vorrei proseguire in queste letture per poterne uscire vittorioso…e con minor male possibile!!!

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