Pubblicato in: abuso narcisistico, donne, Psicologia, psicoterapia

Quale parte di “NO” non hai capito?

Alla luce dei recenti fatti di cronaca nera che hanno visto nuovamente e tristemente protagoniste donne maltrattate e uccise, permettetemi di dire che se dite di no a qualcuno e questo insiste nel cercare di convincervi ad avere una relazione o un rapporto sessuale, tenete a mente che QUESTO NON È’ AMORE!! Non esistono “giganti buoni” o uomini “troppo innamorati” o inconsolabili che non hanno alternative se non quella di continuare a perseguitarvi fino allo stremo: la scelta esiste sempre… e se scegli di togliere la vita a una persona colpevole solo di aver detto NO, non sei innamorato e inconsolabile, sei un assassino spietato!
L’insistenza non è mai romantica, non è mai amore… e non è mai nemmeno uno scherzo. È STALKING, È VIOLENZA, È ABUSO!! Ed è un reato penale!
A chi diffonde notizie e informazioni forse andrebbe insegnato che le parole feriscono alla stessa maniera delle coltellate e che pertanto andrebbero scelte con estrema cura per evitare di veicolare messaggi fuorvianti e sessisti. A voi dico: DENUNCIATE, SEMPRE! Se siete in difficoltà rivolgetevi ai vostri amici, ai vostri familiari, alle forze dell’ordine, ad un centro antiviolenza… ma parlate, non rimanete in silenzio per paura delle conseguenze: nessuno può togliervi il diritto di dire di NO!

Autore:

Mi chiamo Serena Russo e sono una Psicologa-Psicoterapeuta di formazione sistemico-relazionale. Mi sono laureata presso l'Università degli Studi di Roma "La Sapienza" nel 2004 e sono iscritta alla sezione A dell'Albo degli Psicologi della Regione Lazio con n° 14505 dal 2006. Ho conseguito la Specializzazione in Psicoterapia Sistemico-Relazionale presso l'Accademia di Psicoterapia della Famiglia di Roma. Tra le altre attività di cui mi occupo, svolgo principalmente la libera professione come Psicoterapeuta individuale, di coppia e familiare. Da diverso tempo ormai, mi occupo prevalentemente di terapie con pazienti vittime di rapporti di coppia abusanti, vittime di abuso narcisistico e dipendenze affettive. Conduco gruppi di auto-aiuto sull'elaborazione del lutto, sulla gestione dell'ansia e di sostegno alla genitorialità, anche nei casi di separazione e divorzio. Collaboro con il "Gruppo Ictus Emiplegia Onlus" per il sostegno psicologico a pazienti colpiti da ictus ed anche alle loro famiglie. Realizzo corsi di formazione e di preparazione all'esame di stato per studenti laureandi e neo laureati in Psicologia in collaborazione con strutture ed enti accreditati.

2 pensieri riguardo “Quale parte di “NO” non hai capito?

  1. Ciao, il mio nome è Fausta
    Sono stata per 14 anni sposata con un narcisista ho sviluppato diverso disturbi fisici e mentali.
    Ho iniziato a curarmi con farmaci ho raccolto le deboli forze che grazie a questi mi hanno ridato.( Prima pensavo solo a come potermi suicidare).
    Ho preso con me i miei figli 6 e 11 anni e sono andata via di casa o meglio di galera. L’ho denunciato in questura ..hanno detto che per loro era un codice rosso hanno visto in che stato ero …ora a distanza di un anno la mia violenza il mio dolore tutto quello che ho subito e tutte le conseguenze psicofisiche ,sembrano proprio che a livello penale non contino nulla ….vogliono prove di quello che succedeva in quelle 4 mura …le prove delle sue violenze verbali e comportamentali…ma come si fa ?!?!?! Fuori è l’uomo perfetto….mi sono rivolta al medico legale …mi ha risposto che non ne valeva la pena che non c’erano gli elementi…non poteva provare che ciò ho subito e conseguenze che mi porterò a vita derivavano effettivamente da lui ….vogliono chiudere il caso ,gli atti.
    Perché ho denunciato ?
    Per che cosa?
    A livello penale questo è ciò che si ottiene .
    Prima ti credono tutti poi nessuno ci mette la faccia o meglio la firma, per aiutarmi.
    Grazie

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    1. Buonasera Fausta, grazie per la condivisione della sua esperienza così forte e così triste… è veramente insopportabile il pensiero che non si venga creduti solo perché le violenze verbali e gli abusi psicologici non lasciano segni visibili… purtroppo la sua non è la prima storia che sento di questo tipo, il che rende tutto ancora più incredibile e sconcertante. Molte donne si chiedono perché denunciare se poi le cose finiscono così, come una bolla di sapone che esplode all’improvviso… si denuncia perché prima o poi il grido disperato di chi subisce queste torture venga ascoltato sul serio, per poter dare l’esempio ai nostri figli di come dovrebbe andare il mondo, per poterci ancora guardare allo specchio e dire a noi stesse che, nonostante tutto, non ci siamo voltate anche noi dall’altra parte.
      È una donna forte, Fausta. Chi non ci mette la faccia o la firma è la vergogna del nostro paese.
      Le auguro il meglio,
      Serena

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