Pubblicato in: Psicologia, psicoterapia

L’abitudine a soffrire del dipendente affettivo

Tra le cose più pericolose che possono capitare quando si instaura una relazione con un narcisista, ci sono l’abitudine e la dipendenza, sperimentate non solo nei confronti dell’oggetto d’amore perduto, ma anche nei confronti del dolore che si prova. Sembra assurdo e paradossale, ma è proprio così. Quando si è invischiati in relazioni tossiche, ci si abitua così tanto a soffrire che quando la relazione stessa si interrompe, si sperimentano delle vere e proprie crisi d’astinenza durante le quali pure il dolore più assurdo viene ricordato con nostalgia. Tutto sembra essere meglio del vuoto incolmabile venutosi a creare con la fine della relazione, comprese sofferenze e umiliazioni che vengono opportunamente ridimensionate nella loro portata e nel loro ricordo. Il dipendente affettivo pensa di non avere forza a sufficienza per resistere al dolore dell’assenza, crede di non essere in grado di riuscire a sopravvivere all’allontanamento del proprio oggetto d’amore. Si sente sopraffare dall’angoscia e dal senso di smarrimento; l’unico argomento che sembra dare sollievo è il resoconto romanzato e idealizzato di una storia tossica quanto asfissiante. A volte iniziano a manifestarsi degli attacchi di panico con dei sintomi psicofisici molto invalidanti: mancanza di respiro, tachicardia, sensazione di soffocamento. Si possono manifestare anche sintomi depressivi come astenia, abulia, disturbi del comportamento alimentare, disturbi del sonno. Per questi motivi, il dipendente affettivo si rifugia malinconicamente nella manciata di ricordi positivi della fase del love bombing e fatica ad accettare la vera natura della relazione appena conclusa. Cercherà di avere un contatto con il narcisista, finendo il più delle volte solo per accentuare il senso di vuoto da cui disperatamente tenta di salvarsi. Ma al rifiuto e al silenzio punitivo purtroppo è abituato e la conseguenza più drammatica è che spesso finisce per preferire il dolore causato dal sadismo piuttosto che affrontare la solitudine e il silenzio. Ascoltare se stessi può voler dire spesso raccontarsi la verità sul perché di certe scelte emotive, sui propri bisogni affettivi e sulle origini di questo vuoto interiore. Non tutti riescono a vedere la grande opportunità che si nasconde dietro questi momenti, ovvero quella di iniziare a entrare in contatto con se stessi, ma ne rifuggono atterriti. Per questo ti dico: non avere paura di scoprire chi sei! Non esisti soltanto in relazione al tuo sadico e tossico rapporto! Abbandona l’abitudine a pensarti condannata all’infelicità e apri i tuoi occhi: la felicità è proprio lì che ti aspetta… dall’altra parte delle tue paure!

Autore:

Mi chiamo Serena Russo e sono una Psicologa-Psicoterapeuta di formazione sistemico-relazionale. Mi sono laureata presso l'Università degli Studi di Roma "La Sapienza" nel 2004 e sono iscritta alla sezione A dell'Albo degli Psicologi della Regione Lazio con n° 14505 dal 2006. Ho conseguito la Specializzazione in Psicoterapia Sistemico-Relazionale presso l'Accademia di Psicoterapia della Famiglia di Roma. Tra le altre attività di cui mi occupo, svolgo principalmente la libera professione come Psicoterapeuta individuale, di coppia e familiare. Da diverso tempo ormai, mi occupo prevalentemente di terapie con pazienti vittime di rapporti di coppia abusanti, vittime di abuso narcisistico e dipendenze affettive. Conduco gruppi di auto-aiuto sull'elaborazione del lutto, sulla gestione dell'ansia e di sostegno alla genitorialità, anche nei casi di separazione e divorzio. Collaboro con il "Gruppo Ictus Emiplegia Onlus" per il sostegno psicologico a pazienti colpiti da ictus ed anche alle loro famiglie. Realizzo corsi di formazione e di preparazione all'esame di stato per studenti laureandi e neo laureati in Psicologia in collaborazione con strutture ed enti accreditati.

5 pensieri riguardo “L’abitudine a soffrire del dipendente affettivo

  1. Mi sembra di essere la spettatrice del film della mia vita inerme, impaurita, delusa non in grado di tirarlo fuori… Sto diventando pazza sono stata raggirata per cinque anni lui con il suo disegno tattico ed io vittima di un amore tutto mio… Ho sbagliato a fidarmi troppo

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