Pubblicato in: psicoterapia

I FALSI MITI CHE ALIMENTANO LE RELAZIONI TOSSICHE CON I NARCISISTI… MA NON SOLO!

Non tutte le relazioni sono mantenute in vita da sentimenti e bisogni emotivi sani e corrisposti; molte relazioni, purtroppo, sono alimentate anche da falsi miti e credenze errate sulle relazioni stesse, che tengono i partner intrappolati dentro una rete tossica all’interno della quale non si sta bene ma della quale si sente di non poter fare più a meno. Queste false credenze sono generate a loro volta da sentimenti di angoscia abbandonica infantile e da paure irrazionali.

Andiamo a vederne qualcuna più da vicino.

1. Credere di non poter avere più un’altra storia così intensa:quanti di voi hanno pensato, o pensano, che la gelosia asfissiante del partner sia sinonimo di amore? Che la “passione” con cui litigate è figlia dell’intensità dell’amore che vi unisce? Che non potrete mai essere capaci di amare e desiderare un’altra persona così ardentemente come desiderate lui/lei? Vi svelo un segreto: quella non è passione, non è amore… quella è dipendenza, è un amore malato. Il controllo, la gelosia, la possessività, non sono sinonimo di amore, ma di manipolazione e coercizione. Questa falsa credenza nasconde alla sua origine la paura di essere abbandonati e di rimanere da soli al mondo, ed è alimentata a sua volta da una grande mancanza di autostima. Quello che oggi vi sembra impossibile anche solo da pensare, in realtà accadrà anche contro tutti i vostri pronostici più negativi;basterà iniziare a rendervi conto di quanto veramente valete e di cosa meritate e che non confondiate il controllo e il possesso con l’intensità e l’amore passionale.

2. Credere che lui non amerà nessuno come ha amato voi: i suoi infiniti ritorni, le promesse di cambiamento, i lunghi periodi di love bombing dopo ogni rottura, la passione spesso incontrollabile, vi portano a credere che quelle siano la dimostrazione dell’amore incondizionato che il partner ha nei vostri confronti, nonostante tradimenti e umiliazioni. “Se torna sempre, vuol dire che prova qualcosa di importante per me!” “Con tutte le persone che gli vanno dietro, se sceglie di tornare da me è perché mi ama!” “Lui è così geloso di me, così possessivo perché ha paura di perdermi!” “Ha scelto ancora me!” Potrebbe pure darsi che, in qualche momento della vostra storia, il vostro partner vi abbia realmente messo in cima alle sue preferenze, ma sarete comunque state una preferenza tra le tante, forse solo la più accessibile e disponibile in quel momento. Le sue lusinghe, il suo corteggiamento serrato, non sono altro che la sceneggiata che queste persone devono mettere in atto per poter continuare ad avere il dominio ed il controllo su di voi e per poter continuare ad attingere energia per il loro ego da voi. La vostra paura incondizionata di perdere le sue attenzioni, di dover rinunciare a questi momenti illusori di felicità, vi porterà ad alimentare la falsa credenza che queste persone possano provare sentimenti sinceri per voi, che potrebbe rimanere tutto così perfetto se solo voi miglioraste il vostro atteggiamento, se diminuiste le vostre richieste… in poche parole, se rinunciaste a tutto quello che è importante per voi.Pensate sia amore questo?

3. Credere di non poter vivere senza di lui/lei: i rapporti tossici sono paradossalmente i più duraturi perché si fondano sul principio della co-dipendenza: anche se con modalità molto diverse tra loro, entrambi i partner dipendono dall’altro per poter sopravvivere. Ciascun soggetto trova nell’altro il soddisfacimento di bisogni emotivi profondi e questo rende difficile l’accettazione di una eventuale separazione, nonostante i traumi subìti. Ma mentre il partner tossico riesce a dissimulare tale bisogno attraverso la manipolazione e tutta una serie di atteggiamenti svalutanti nei confronti dell’altro, la persona dipendente ne rimane schiacciata. Il solo pensiero di non poter avere accanto la persona amata innesca una serie di reazioni fisiologiche e psicologiche incontrollabili molto simili alle crisi d’astinenza dei tossicodipendenti. Tali crisipossono sfociare in crisi ansiose e attacchi di panico, incapacità a rimanere da soli anche per brevi periodi, ricerca del sollievo dal dolore attraverso la ricerca costante di contatto da parte del partner, allo scopo di ottenere rassicurazione e poter andare avanti in questo pericolosissimo gioco di ruoli. Ancora una volta, la paura sottostante a questa falsa credenza è la paura di rimanere soli e di affrontare il vuoto che ne consegue. Ma in quel vuoto e in quei silenzi ci sei tu! Non devi aver paura di incontrare te stesso!

4. Credere che lui/lei sia veramente pentito: tutto quello che il partner tossico farà nel tentativo di recuperare la situazione, qualora siate stati voi a porre fine alla relazione o ad allontanarvi, sarà manipolatorio e costruito. Non ci sarà nulla di reale e concreto nelle promesse che vi farà. Non vuole voi; semplicemente non accetta che siate stati voi a stabilire la fine del vostro rapporto. Il suo comportamento saràfinalizzato allo scopo dell’ottenimento del controllo su di voi. Purtroppo, spesso si sceglie di credere che il pentimento sia reale; si trovano quindi mille giustificazioni ai comportamenti precedenti, fino quasi a dimenticare il motivo per cui si è scelto di interrompere la relazione. Credere alla sincerità di una persona che è priva di empatia, vi porterà a rivivere in maniera ciclica le violenze, gli abusi e i tradimenti che non sono spariti, ma sono solo stati messi in pausa! Sentirete di aver messo a tacere il lancinante dolore per l’allontanamento dalla persona da cui dipendete ma nello stesso tempo alimenterete in maniera distorta la vostra insaziabile fame d’amore. Anche cedere a questa illusione ha lo scopo di allontanarvi dalla vostra irrazionale paura della solitudine, come abbiamo visto nel punto precedente.

5. Credere di essere stata tu la causa principale della fine del rapporto: e che lui/lei abbia ragione nel ritenerti di poco conto. Vi sarete ripetuti mille volte le frasi “se solo fossi stato più paziente/tollerante/accomodante, meno invadente/pretenzioso/richiedente… forse lui/lei sarebbe ancora qui!” “L’ho fatto scappare io, con le mie richieste assurde e infantili di attenzione, con le mie insicurezze e la mia gelosia”. A poco vale sapere che quelle insicurezze ve le ha instillate proprio quella persona con i suoi “rinforzi intermittenti”. Un abbraccio dopo giorni di silenzio punitivo, un regalo inaspettato dopo una lite, non sono in questo caso sinceri slanci d’affetto in una relazione sana, ma strategie manipolatorie utili a mantenere il controllo su di voi e a instillarvi il dubbio sulla vostra responsabilità diretta nell’aver innescato certe dinamiche: “se non lo avessi provocato, non mi avrebbe dato quello schiaffo…” “se avessi risposto più velocemente al telefono, adesso lui non penserebbe di me che sono una traditrice…” Sono persone molto abili nel farvi credere che la responsabilità di ogni singola litigata e della stessa fine della relazione sia soltanto vostra: l’attenzione viene spostata sulle vostre reazioni e non sui comportamenti/umiliazioni che le hanno provocate. La dipendenza che vi lega in maniera tossica a questa persona e la scarsa autostima, vi porteranno piano piano a dimenticare il male subìto e ad assumere come corretto il pensiero dell’altro, determinando la costruzione di un’ulteriore distorsione cognitiva: “non sono all’altezza”.

6. Credere che il partner tossico/abusante possa avere un comportamento diverso, migliore, nei confronti della persona per cui vi ha lasciati. Oltre che infondata – dato che una persona abusante lo rimane a prescindere dal partner che ha accanto – questo falso mito cela una enorme mancanza di autostima, una erronea credenza che chiunque possa essere più interessante e attraente di voi, che non siate sufficientemente degni dell’amore della persona per cui tanto avete sofferto e lottato. Non è così!! Lui/lei vi ha scelti proprio per il motivo opposto: perché siete delle persone molto speciali, emotivamente e intellettivamente. Siete voi ad essere troppo per quella persona! Non potendo competere con voi e temendo il confronto, la persona tossica usa l’unica strategia possibile, ovvero indurvi a credere che quelli sbagliati siete voi.

7. Credere che riuscirete a salvarlo: di tutte le false credenze, probabilmente questa è la più pericolosa. Innanzitutto, dovete ricordare che i narcisisti non ammetteranno mai apertamente di avere un problema, pertanto rifiuteranno e svaluteranno qualsiasi tentativo di “salvataggio”, facendovi sentire inadeguati, sciocchi per i vostri “pensieri distorti” su di loro, indegni di poter stare al loro fianco proprio per il fatto di aver pensato che sono fallibili. Inoltre, metterli di fronte alla loro stessa sofferenza in modo aperto e diretto, pur se con i migliori propositi, avrà un effetto boomerang verso chi sta cercando di salvarli da loro stessi: inizieranno quindi a sfoderare il repertorio peggiore di rabbia, punizioni, tradimenti e minacce di abbandono. Tutti questi tentativi di salvare l’altro, vengono perseguiti con enorme costanza ed anche a discapito del proprio benessere psicologico. Ci sono anche in questo caso delle false credenze che sostengono la cosiddetta “sindrome della crocerossina”, che riguarda per lo più le donne, ovvero la credenza che amore significhi necessariamente sacrificio, rinuncia a se stessi in favore del benessere dell’altro, ritenuto prioritario. Si tende a credere, inoltre, che solo rendendosi indispensabili e provvedendo a qualsiasi tipo di necessità, l’altro finalmente proverà amore profondo e indissolubile. Anche in questo caso, tali false credenze sono supportate dalla paura dell’abbandono.

8. Credere che si possa avere un confronto finale in cui ricevere tutte le risposte che meritate di avere: la falsa credenza che queste persone possano rendersi conto del male che riescono ad arrecare, vi porterà a pensare di poter gestire in maniera costruttiva la fine della vostra relazione, con l’assunzione, da parte di ciascuno, delle reciproche responsabilità. Ma queste persone non tollerano il confronto diretto con chi è capace di smascherarle e di metterle di fronte alle loro responsabilità. Se non vi hanno mai ascoltato durante la vostra relazione, perché pensate che inizieranno a farlo adesso che non hanno più bisogno di voi? In ogni caso, se mai una persona del genere dovesse accettare di avere un confronto con voi, non riceverete mai le risposte che vi aspettate di ricevere. Si tratterebbe di un confronto impari, colpevolizzante e giudicante, in cui l’unico obiettivo del vostro interlocutore non sarà il chiarimento, ma la distorsione della realtà, l’amplificare il vostro senso di colpa nei suoi confronti, il lasciare volutamente alcune domande aperte in modo che possiate lacerarvi ulteriormente con i dubbi sul vostro effettivo ruolo nell’avere causato la fine della relazione.

Autore:

Mi chiamo Serena Russo e sono una Psicologa-Psicoterapeuta di formazione sistemico-relazionale. Mi sono laureata presso l'Università degli Studi di Roma "La Sapienza" nel 2004 e sono iscritta alla sezione A dell'Albo degli Psicologi della Regione Lazio con n° 14505 dal 2006. Ho conseguito la Specializzazione in Psicoterapia Sistemico-Relazionale presso l'Accademia di Psicoterapia della Famiglia di Roma. Tra le altre attività di cui mi occupo, svolgo principalmente la libera professione come Psicoterapeuta individuale, di coppia e familiare. Da diverso tempo ormai, mi occupo prevalentemente di terapie con pazienti vittime di rapporti di coppia abusanti, vittime di abuso narcisistico e dipendenze affettive. Conduco gruppi di auto-aiuto sull'elaborazione del lutto, sulla gestione dell'ansia e di sostegno alla genitorialità, anche nei casi di separazione e divorzio. Collaboro con il "Gruppo Ictus Emiplegia Onlus" per il sostegno psicologico a pazienti colpiti da ictus ed anche alle loro famiglie. Realizzo corsi di formazione e di preparazione all'esame di stato per studenti laureandi e neo laureati in Psicologia in collaborazione con strutture ed enti accreditati.

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