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Vittimizzazione Secondaria e Victim blaming: quando si è vittime due volte.

Molto spesso, quando le mie pazienti mi raccontano le loro esperienze con i loro partner tossici ed abusanti, mi dicono di avere paura di scoprire di essere di fronte a qualcuno che non sia in grado di capire la profondità del dolore che hanno sopportato, che possa arrivare a mettere in dubbio i loro atroci racconti o che, peggio ancora, possa non credere alle loro parole e banalizzare la loro storia. Storie di abusi psicologici e morali, di manipolazioni e ricatti emotivi che sono vissuti spesso solo all’interno delle mura domestiche e che troppo spesso vengo taciute per vergogna, per rassegnazione, per sfiducia nelle capacità empatiche di chi si finge cieco e sordo di fronte a queste tematiche. Molte di loro hanno deciso di smettere di cercare aiuto e protezione da chi dovrebbe difenderle ed invece finisce per determinare quel fenomeno conosciuto come “vittimizzazione secondaria”, ovvero tutte quelle conseguenze psicologiche ed emozionali relative al contatto tra la vittima di un abuso ed un sistema giudiziario impreparato e superficiale.

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Settembre: tempo di ritorni?

L’estate è definitivamente finita, si torna al lavoro e ci si avvicina all’autunno, la stagione più nostalgica di tutte, quella in cui è molto probabile che chi ha subito uno scarto da proprio partner narcisista, si trovi a dover fare i conti con un suo ritorno. Ritorno che sarà quasi sicuramente appassionato e romantico, condito da tutte le parole e le attenzioni che avete sempre desiderato sentirvi dire. Fate attenzione però! I narcisisti non tornano per amore ma sono capaci di giocarsi la carta della nostalgia quando si sentono soli, quando sono annoiati e/o quando hanno necessità di rifornimento energetico.I loro tentativi di ricontatto non saranno dettati quindi da sincero sentimento, ma da un tentativo di controllo (e conferma) della vostra dipendenza.Non fatevi cogliere alla sprovvista! Preparatevi a chiudere quella porta che avete lasciato socchiusa sulla speranza e sull’illusione…

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L’ABC del Narcisismo: dieci piccoli indizi per capire se la persona con cui hai una relazione soffre di un Disturbo Narcisistico di Personalità.

IMG_7599Nel corso della mia pratica clinica, mi viene rivolta spesso la seguente domanda: “Dottoressa, come faccio a capire se la persona che frequento è narcisista o meno? A volte ne ho la certezza, altre volte penso di essere io a soffrire di questa patologia!”

Premettendo il fatto che spesso, soprattutto all’inizio di una relazione, non è facile capire di essere di fronte ad una persona malata, perché nella fase del love bombing i narcisisti tendono a dare un’impressione impeccabile di sé, e che esistono diversi livelli di gravità associati a questa patologia che danno vita a quadri comportamentali diversi, proverò a stilare un breve decalogo delle caratteristiche principali della personalità dei narcisisti, utile a riconoscerli e a capire se la persona con cui avete una relazione ne è affetta.

E a mettervi in salvo.

Ps: queste caratteristiche sono valide sia per narcisisti uomini che per narcisiste donne, con le dovute differenze comportamentali legate alle differenze di genere sessuale. Continua a leggere “L’ABC del Narcisismo: dieci piccoli indizi per capire se la persona con cui hai una relazione soffre di un Disturbo Narcisistico di Personalità.”

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L’ombra dietro la maschera

Non riesco a tollerare le sensazioni negative che provengono dalla : mi tormentano, mi perseguitano e mi costringono a vedermi per quello che sono davvero: un uomo fallibile, tormentato da fantasmi interiori, da dolori antichi e angosce profonde… che ha bisogno di specchiarsi nella limpidezza dei tuoi occhi per credere di valere qualcosa… ma quel qualcosa appartiene a te, non a me… e per questo ti disprezzo! Ti disprezzo perché sei migliore di me, perché non hai paura di guardare nell’oscurità delle tue ombre, né nella mia… io non ne sono capace… potrei imparare da te, ma preferisci farti credere di non avere niente da cui rifuggire dentro di me… preferisco che tu creda che l’abisso sia solo tuo e che sia stata tanto fortunata nell’incontrarmi sul tuo cammino! Ma questa è un’illusione, e una parte di te lo sa… il mio abisso ti fagociterà e diventerà davvero parte di te. La mia disperazione diventerà tua, la mia rabbia avvelenerà le tue giornate… diventerai me, un essere mostruoso con un’anima oscura e perennemente in tempesta. E per questo ti lascerò… lascerò te perché non ho altra possibilità, se non questa, di liberarmi dall’auto condanna perenne all’infelicità.

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Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fior…

No, quello che sto cercando di dirti, usando le parole di De André, non è che il Narcisista può cambiare se tu ti impegni di più, se ami per due e perdoni ogni sua nefandezza. Non accadrà, purtroppo! Il Narcisista non è capace di provare sentimenti né empatia… anche se a volte può sembrare sinceramente innamorato, è solo perché è in grado di emulare ed imitare alcuni tuoi sentimenti, non di provarli… Quello che voglio dirti è che puoi però trasformare questo momento di dolore, di crisi, in un momento di crescita personale, di rinascita… Hai imparato a tue spese che se non sei tu per prima disposta a rispettarti, non lo farà mai nessun altro… che se non ti metti al primo posto nella classifica delle cose importanti per te, nessun altro potrà farlo. Adesso lo sai! Adesso sai che non puoi permettere più a nessuno di calpestare i tuoi sentimenti nobili e puri! Da tutto il dolore sperimentato trarrai uno degli insegnamenti più importanti di tutta la tua vita: NESSUNO PUO’ PRENDERSI CURA DI TE AL POSTO TUO!! Ricorda: anche il letame più sconcertante può diventare il migliore dei fertilizzanti…

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Quale parte di “NO” non hai capito?

Alla luce dei recenti fatti di cronaca nera che hanno visto nuovamente e tristemente protagoniste donne maltrattate e uccise, permettetemi di dire che se dite di no a qualcuno e questo insiste nel cercare di convincervi ad avere una relazione o un rapporto sessuale, tenete a mente che QUESTO NON È’ AMORE!! Non esistono “giganti buoni” o uomini “troppo innamorati” o inconsolabili che non hanno alternative se non quella di continuare a perseguitarvi fino allo stremo: la scelta esiste sempre… e se scegli di togliere la vita a una persona colpevole solo di aver detto NO, non sei innamorato e inconsolabile, sei un assassino spietato!
L’insistenza non è mai romantica, non è mai amore… e non è mai nemmeno uno scherzo. È STALKING, È VIOLENZA, È ABUSO!! Ed è un reato penale!
A chi diffonde notizie e informazioni forse andrebbe insegnato che le parole feriscono alla stessa maniera delle coltellate e che pertanto andrebbero scelte con estrema cura per evitare di veicolare messaggi fuorvianti e sessisti. A voi dico: DENUNCIATE, SEMPRE! Se siete in difficoltà rivolgetevi ai vostri amici, ai vostri familiari, alle forze dell’ordine, ad un centro antiviolenza… ma parlate, non rimanete in silenzio per paura delle conseguenze: nessuno può togliervi il diritto di dire di NO!

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Ritornerò in ginocchio da te: gli infiniti ritorni del Narcisista

scacchi

“Ritornerò in ginocchio da te,
L’altra non è, non è niente per me
Ora lo so, ho sbagliato con te
Ritornerò in ginocchio da te…”

Così cantava Gianni Morandi alla sua amata dopo un tradimento che lo aveva indotto a comprendere – tardivamente – quanto fosse importante per lui la donna tradita.

Quasi come fosse il ritornello di una canzone un po’ vintage, quante volte vi siete sentite dire più o meno le stesse parole? E con la stessa convinzione nel cuore? Ne sono certa: infinite volte, come infiniti sono i loro ritorni. Perché loro tornano, tornano sempre, ed ogni volta con armi più affilate e strategie sempre più perfezionate. Un po’ come quando nei film polizieschi si dice che l’assassino torna sempre sul luogo del delitto. Solo che voi non siete realmente (e per fortuna) morte, e il narcisista torna spesso per vedere quanto ci mettete a farlo (metaforicamente e psicologicamente parlando). Se torna, spesso, è solo per completare l’opera di distruzione che non è ancora riuscito a portare a termine. Ha solo pulito meglio la lente nel mirino e sta mettendo a fuoco il prossimo punto debole verso il quale sparare.

Badate bene però, perché la frase successiva della canzone di Morandi dice:

“…io voglio per me le tue carezze…” 

IO voglio per me. Non le voglio dare a te, le voglio per me. Nessuna reciprocità. Nessuna relazionalità. Il pentimento, che fa tornare il fedifrago sui suoi passi, c’è ma è apparente, non è reale; è funzionale all’ottenimento di quello che viene definito “nutrimento narcisistico”, ovvero il rinforzo dell’autostima per aver ottenuto ancora una volta un appagamento del proprio bisogno narcisistico di riconoscimento; nel caso specifico, attraverso le tanto agognate carezze dell’amata, le stesse carezze che con ogni probabilità qualche giorno prima erano state ignorate o, peggio ancora, disprezzate. Continua a leggere “Ritornerò in ginocchio da te: gli infiniti ritorni del Narcisista”

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Quando il cuore pesa troppo: la dipendenza affettiva

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Quante volte vi siete trovati a dire a voi stessi e agli altri, parlando delle vostre vicende sentimentali: “mi ritrovo sempre con i pazzi”, “se non è psicopatico non mi piace!” oppure “ovunque mi giri vedo solo narcisisti!”? Come ho già avuto modo di sottolineare in questo articolo https://psycoblog.wordpress.com/2018/02/13/narcisismo-2-0-nuova-moda-primavera-estate-2018, la società  in cui viviamo ci spinge ad assumere spesso atteggiamenti competitivi e di rivalità che possono portare le persone che ci circondano a vedere la patologia anche dove non c’è. Purtroppo, c’è da dire che in realtà il narcisismo inteso come disturbo di personalità è in continua e costante crescita, probabilmente supportato proprio dalla stessa società in cui siamo inseriti, come se la malattia in sé fosse (anche) un segno dei tempi che viviamo. Chi sono i narcisisti abbiamo imparato a capirlo attraverso la quantità infinita di articoli e post che parlano di loro, colludendo spesso con il loro senso di onnipotenza e con la loro smisurata voglia di stare in vetrina e comunque “sempre al centro della piazza”.

Ma chi sono quelle persone che vengono attratte, a volete in maniera assolutamente irresistibile, da queste figure così tossiche e negative? Cosa spinge certe persone a mantenere in piedi questo tipo di relazioni, pur essendo consapevoli (!) del dolore che queste arrecano?
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L’empatia nei rapporti interpersonali


“Questo è ciò che accade quando due esseri umani si abbracciano”. Pur non essendo reale, l’immagine dei due cuori che si toccano dentro ad un abbraccio è una delle più suggestive che abbia mai visto in rete! Sappiamo bene che in realtà i cuori di due persone che entrano in contatto fisico tra loro tramite un abbraccio, sono separati dalla barriera dei loro reciproci corpi, ma una vicinanza di questo tipo la si può raggiungere attraverso “l’empatia” ovvero la capacità di comprendere e sentire internamente lo stato d’animo dell’altro, sia che si tratti di sentimenti positivi sia che si tratti di sentimenti negativi.

Etimologia e definizione

Il termine empatia deriva dal greco εν (dentro)-παθος (sofferenza), letteralmente quindi “dentro la sofferenza”. Essere empatici significa quindi avere la capacità di riconoscere i sentimenti altrui, di mettersi nei loro panni e di percepirne a livello viscerale emozioni e vissuti. Un’esperienza di compartecipazione emotiva che agevola la comprensione dell’altro e la possibilità di entrare in una relazione interpersonale profonda. La capacità di comprendere aspetti profondi dell’altro rende l’empatia anche un’abilità sociale fondamentale per instaurare delle buone comunicazioni interpersonali.

L’empatia tra altruismo ed egoismo

Nel corso degli anni sono state proposte diverse teorie per spiegarne origine ed effetti: alcuni autori ne hanno evidenziato la componente emotiva insita nella capacità di accogliere e comprendere, in modo del tutto involontario, i vissuti emotivi altrui; altri ne hanno evidenziato la componente cognitiva, considerando l’empatia come la capacità di decentrarsi dal proprio punto di vista per assumere la prospettiva dell’altro. Altri autori, come ad esempio Davis nel 1994, hanno invece considerato l’empatia come il risultato di un processo multifattoriale, in cui aspetti cognitivi ed emotivi sono contemporaneamente coinvolti nel fornire una risposta empatica.
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We can do it!

Oggi è la festa della Donna. Concordo con chi sostiene che le Donne vadano ONORATE, non solo festeggiate, ogni giorno, ma permettetemi di rivolgere un Augurio speciale oggi, a tutte quelle donne sole… maltrattate, vessate, umiliate, picchiate, uccise… incastrate in un sistema giudiziario che non tutela davvero, ma che ci tratta come numeri, come casi da smaltire.. donne, spesso mamme, che vengono giudicate pazze o negligenti o ansiose o vendicative o alienanti con la stessa facilità con cui ci si cambia i calzini al mattino. Donne che non vengono credute quando denunciano perché “ci vogliono le prove”… perché ancora oggi spesso le vessazioni e la violenza psicologica vengono considerate reali solo quando è troppo tardi… e allora auguri alle donne che raccolgono i cocci del proprio cuore martoriato e sperano per loro stesse e per i loro figli che il peggio non arrivi mai…
Auguri alle donne che lottano per i propri diritti, che urlano contro la vergogna di un decreto legge che metterà tante di noi nell’impossibilità di denunciare quello che troppo spesso subiamo e che, nonostante tutto, trovano la forza di sorridere anche col cuore… auguri alle donne che cercano di far quadrare i conti a fine mese, che vengono licenziate e mobbizzate perché madri, che fanno i salti mortali per poter essere presenti ad ogni recita o gita o esperienza dei propri figli, cercando di non perdere il lavoro… a chi si concede una cena fuori ma poi passa la serata sentendosi in colpa…
Auguri a tutte noi Donne guerriere che combattiamo incessantemente le nostre battaglie sul ring della vita così troppo spesso ingiusta verso di noi.. a voi va il mio pensiero, il mio abbraccio virtuale, il mio sostegno… non siete sole ❤️